Il Tempo

Leo Gullotta «Cuore» da duro

Domenica su Canale 5 la fiction tratta dal celebre libro di De Amicis

L’attore è il direttore della scuola, rigido solo in apparenza: «Mi piace alternare la comicità del Bagaglino a ruoli intensi» Con lui Anna Valle e Giulio Scarpati

di Marida Caterini

ROMA - Nella serie in sei puntate, liberamente ispirata al famosissimo libro «Cuore» che esordisce Domenica in prima serata su Canale 5, Leo Gullotta interpreta il direttore della scuola elementare frequentata da Franti e Garrone.
Un dirigente severo, puntiglioso, deciso a far rispettare, nel suo istituto, le nuove leggi sull'istruzione obbligatoria, risalenti al 1874. Accanto a lui ci sono Giulio Scarpati nel ruolo di Giulio Perboni ed Anna Valle che da il volto alla tanto amata maestrina dalla penna rossa che ha affascinato generazioni di scolari. Nella fiction, dedicata ad un pubblico di grandi e bambini, e salutata dal Ministro Letizia Moratti come un momento di aggregazione tra studenti ed insegnanti, sono presenti alcune linee narrative che nel romanzo di De Amicis non sono state contemplate. La principale è rappresentata proprio dalla vicenda in cui sono coinvolti Perboni e la maestrina, personaggi che, nel libro, sono soltanto accennati.
Già dalla prima puntata di Domenica, intanto, il personaggio di Leo Gullotta, come direttore della scuola elementare, entrerà in collisione con Perboni del quale non condivide le moderne tecniche di insegnamento, basate sull'aggregazione tra gli allievi e sul dialogo con l'insegnante.

Un ruolo duro, un personaggio apparentemente negativo. È una sua scelta spaziare dalla comicità dei Bagaglino all'impegno di ruoli drammatici?

«Come ogni attore che si rispetti, amo mettere continuamente alla prova la mia professionalità, trasformandomi, all'occorrenza, nella signora Leonida e nell'interprete drammatico. Non condivido

le scelte di coloro che cercando di adagiarsi su personaggi di successo. Il mestiere dell'attore implica una lunga e faticosa scuola di preparazione e di disciplina che consente di comunicare sensazioni e sentimenti di origine completamente differente. Nessuno ha mai chiesto, ad esempio a Jack Lemmon, il motivo per il quale dopo aver interpretato "A qualcuno piace caldo", ha accettato di girare "Missing". Io cerco di trasferire la mia anima nelle sceneggiature è nei personaggi che interpreto, consapevole di portare sempre un messaggio, anche se di differente natura. Per me parla il mio passato di professionista, non certo l'aver posato per qualche calendario, secondo la moda di oggi».

Come ha vissuto il remake di "Cuore"?

«Considero la mia partecipazione alla fiction una delle più intense esperienze della mia lunga carriera di attore. Il contatto con i bambini è stato esaltante. La fiction che ha richiesto due anni di preparazione e sei mesi di riprese tra Torino e Roma, arriva in video in un momento in cui i sentimenti assumono una rilevanza particolare ed il pubblico televisivo ha bisogno di ancorarsi a messaggi positivi. Il mio personaggio avrà modo di riscattarsi della sua ottusità e dalla sua apparente durezza. Mostrerà, durante le ultime puntate, quel lato umano del suo animo e del suo carattere da lui stesso ignorato e che per tanto tempo ha tenuto nascosto, per una forma di pudore innato».

Quali sono i suoi prossimi impegni professionali?

«Intanto è nelle sale cinematografiche la pellicola "Vajont", un vero e proprio viaggio nella memoria più dolorosa del nostro

recente passato. Il mio personaggio cerca, all'interno di se stesso, attraverso un duro travaglio psicologico, le motivazioni per accettare l'immensità della tragedia.
Ma tornerò in televisione come protagonista di un miniserial, in onda questa volta su Retequattro, dal titolo: "Onora il padre". Si tratta di un racconto molto delicato, ispirato ad un fatto di cronaca nera realmente accaduto in Emilia Romagna. È infatti la storia di un serial killer che alla fine avrà un particolare risvolto emotivo. Si scoprirà che i delitti di cui l'uomo si è macchiato nascevano da un disperato bisogno d'amore. L'ultimo progetto, cinematografico, spero di realizzarlo assieme a Maurizio Zaccaro che ha già firmato "Cuore", una storia di emarginazione e di razzismo, tratta da un noto libro del quale si stanno acquistando i diritti».

Marida Caterini